24 Set 2024

In dialogo con don Lorenzo Milani e don Ezio Palombo

Centro Civico di Gamberame

L’incontro si è svolto in due parti (La valigia di don Milani e la testimonianza di Rosanna Palombo, sorella di don Ezio: due personaggi particolarmente legati al nostro territorio), accompagnate dall’esecuzione di alcuni brani musicali eseguiti con l’arpa da Martina Cavaciocchi, in un mix sorprendente di forte suggestione.

Prima Parte:

La valigia di don Milani” è stata una performance teatralizzata attraverso un dialogo padre/figlia (Francesco e Gaia Spinelli) per raccontare il percorso di don Lorenzo, tirando fuori da una vecchia valigia alcuni oggetti della memoria di questo protagonista della storia del Novecento.


Una valigia, quella di don Lorenzo, da cui è emerso un vissuto ricco di situazioni e colpi di scena: come le fotografie in bianco e nero testimonianza della vita familiare di un bambino cresciuto nel benessere tra ville al mare e casolari in campagna, tra istruzione e costante attenzione alla crescita educativa e formativa e come il fagotto di carta, con al suo interno una pagnotta di pane bianco, che rappresenta la svolta.
Eh sì, perché quel “pane bianco” segna la fine di un percorso: il giovane Lorenzo lo mangiò negli anni dell’ultima guerra, in un vicolo di Firenze abitato da gente povera, ma questo gli valse il rimprovero di una donna affacciata alla finestra. Il “pane dei ricchi” mangiato davanti alle case dei poveri destabilizzò i suoi parametri, perché capì di aver vissuto fino ad allora in una “bolla”, nella quale gli “ultimi” non erano contemplati. Così sceglierà di avvicinarsi a Dio per resettare il suo sguardo sul mondo. Don Milani e don Palombo, sono infatti due personaggi che hanno scelto di stare dalla parte degli ultimi e di operare per il loro riscatto sociale.

Seconda Parte:

Grande impressione hanno suscitato alla fine dell’incontro le parole di Rosanna Palombo, che ha risposto alle domande di Annalisa Marchi, a proposito dell’esperienza di don Ezio in val di Bisenzio, alla Briglia e a Fabio.

L’interpretazione musicale con l’arpa di Martina Cavaciocchi ha creato un’atmosfera magica, attraverso la quale i partecipanti hanno potuto legare intensamente pensie